Tappe della vita

A che età si tranquillizza il gatto? A che età si tranquillizza il gatto?

Gabriella Tami Dottoresa in Medicina Veterinaria e Master in Etologia
Pubblicazione: 18/11/22
A che età si tranquillizza il gatto

I gatti hanno un carattere molto energico, e infatti, alcuni di essi sono talmente energici che ci inducono a chiederci quando mai inizieranno a calmarsi. Se anche tu stai iniziando a porti questa domanda, continua a leggere perché di seguito ti spiegheremo a che età iniziano a calmarsi. Procediamo?

Quand'è che i gatti si calmano? 

Durante la sua vita, il tuo gatto vivrà diverse fasi, e in ognuna di esse adotterà un comportamento diverso. Man mano che cresce il suo carattere si farà più placido, ma prima dovrà attraversare fasi di maggiore vivacità:

  • Nei suoi primi 6 mesi di vita si può considerare gattino. 1 Saranno evidenti la sua voglia di esplorare, giocare, correre e saltare.
  • A partire dai 6 mesi fino a circa un anno di età, si potrà definire come gatto giovane che non ha ancora raggiunto la piena maturità. Continuerà ad essere molto attivo e giocherellone, ma col passare del tempo il suo carattere si trasformerà progressivamente ed avrà meno voglia di giocare a certe cose.
  • Fra il primo e il sesto anno diverrà un giovane adulto. A questo punto non sarà più attivo come prima e il suo carattere si assesterà progressivamente. Alcuni esperti affermano che il cambiamento più marcato si verifica attorno al terzo anno di età2 Da questo punto in poi, se tutto è a posto dal punto di vista della salute, si verificherà una graduale decelerazione dei suoi ritmi di attività.
  • A questa fase farà seguito l’età adulta (o matura), che durerà fino ai 10 anni di età, e a partire da allora il gatto si considererà anziano.

Come avrai notato, in ogni fase il tuo gatto manifesterà diversi livelli di attività, ma sii preparato, perché la sua voglia di giocare non scompare mai!

 

 

Cosa fare affinché il gatto stia tranquillo?

Aspettare e sperare che il gatto si tranquillizzi di propria iniziativa è un errore palese. Fin da subito stabilisci delle regole chiare per evitare che durante i primi anni il gattino consolidi delle “brutte abitudini” che potrebbero potenzialmente pregiudicare la vostra futura convivenza. Dunque… cosa fare affinché stia tranquillo?

  • Prova ad usare diversi tipi di giocattolo in modo che si possa divertire da solo e cambiali a rotazione per mantenere alto il suo livello di interesse.
  • Crea un regime di gioco nei suoi momenti più attivi; approfitta dei suoi periodi di maggiore attività! Farlo arrivare rilassato all’ora di coricarsi può essere la chiave per delle notti tranquille. Inoltre, questo contribuirà significativamente al controllo del suo peso.
  • Le sessioni di gioco dovrebbero durare solo 10-15 minuti l’una.  E ricorda, non usare né mani, né piedi, né puntatori al laser! 3
  • Sfrutta il gioco per rinforzare comportamenti desiderabili ed evitare comportamenti indesiderati, come quello di morderci mentre gioca.
  • Non castigarlo, perché questo creerà solo problemi, sia per lui che per te. Per sviluppare un legame di qualità, la sua fiducia è d’oro!  
  • Adatta il tuo spazio per assecondare la sua natura, con nascondigli, zone di riposo, tiragraffi, superfici per arrampicarsi e saltare: risveglia il suo istinto!

Assicurati che disponga di un ambiente che ne stimoli il corpo e la mente in modo che spenda la sua energia in modo positivo, prevenedo così la comparsa di stress.


A cosa giocano i gatti?

Per i gatti il gioco non è un lusso: è una necessità, uno dei pilastri del suo benessere fisico ed emotivo in tutti i periodi della sua vita. In un ambiente non consono alla sua natura e privo delle sufficienti occasioni ludiche, un gatto potrebbe riorientare la sua voglia di giocare verso le persone, assaltandole quando si muovono in giro per casa, o morsicandole per poi allontanarsi di corsa. Potrebbe anche tentare di giocae con altri animali presenti in casa che non condividono lo stesso entusiasmo per il gioco e che potrebbero spaventarsi per le eccessive attenzioni; sviluppare dei comportamenti atti ad attrarre l’attenzione: miagolio continuo, “esplosioni” di attività; fino ad arrivare ad avere problemi di salute e/o di comportamenti connessi ad una condizione di streass, come l’eccesso di toelettatura. 4 

I gatti giocano alla lotta, a cacciare o a correre e saltare. 5


 

Gioco della lotta o gioco sociale è un gioco di contatto dove i gatti mettono alla prova le proprie doti di lottatori, però senza mordere o graffiare realmente. Potrebbero anche mettere in atto comportamenti appartenenti al repertorio sessuale. Questo gioco inizia quando il gattino ha solo 3 settimane, poi c’è un picco nella dodicesima settimana e, da questo punto in poi, il gioco sociale si fa sempre meno frequente, anche se ci sono dei gatti adulti che continuano a praticare la lotta ludica. 6,7 Questo gioco richiede la partecipazione di un compagno di giochi, e se quello che riceve l’invito a giocare non è interessato, ma l’altro continua ad insistere, la cosa può andare a finire male. Inoltre, questo gioco si presta facilmente a malintesi e a conflitti laddove i partecipanti al gioco non siano gatti amici e non intrattengano buoni rapporti fuori dalle sessioni di gioco. In questo tipo di attività ludica, noi umani siamo pessimi compagni di gioco, anche nei casi in cui il gatto giochi senza impiegare gli artigli e si trattenga dal morsicare.

 

Quando gioca a caccia, il gatto utilizza le sue doti di cacciatore per acchiappare un giocattolo o simile, come una palla in alluminio, un tappo di sughero, un topo di peluche, e un lungo elenco di altri oggetti. Di tale elenco fanno parte anche il piumino per spolverare, e i giocattoli a mo’ di canna da pesca che spesso utilizziamo per risvergliare il suo istinto di caccia. In questo gioco, nonostante l’aspetto artificioso delle prede, il fatto di catturare il giocattolo e di “ammazzarlo” paiono rivestire la massima importanza. Questo gioco inizia a manifestarsi più tardi rispetto a quello della lotta, cioè verso la settima o ottava settimana di vita, quando il gattino acquista sufficiente coordinazione per poter acchiappare piccoli oggetti in movimento. 8,9 D’ora innanzi questo diventa il gioco “numero 1” per tutto il resto della sua esistenza.

 

Il gioco del saltare e correre è un gioco di tipo solitario. Qui al gatto non servono né prede né compagni di gioco: si tratta di un gioco di pura energia e di movimento rapido. Molti lo descrivono come “i cinque minuti di delirio” o anche come “l’ora matta dei gatti” durante la quale il gatto potrebbe attraversare il corridoio a tutta velocità, arrampicarsi sulle tende, atterrare su di uno scaffale, facendo cadere per terra tutto quello che incontra sul suo cammino...e, a volte, perfino passare di corsa sopra ad una persona che stava dormendo beata a letto. È un gioco che i gatti sono soliti praticare in prima serata o la mattina presto, che costituiscono i momenti di maggiore attività per i gatti. 10 I gatti iniziano a giocare “all’ora matta” più o meno al raggiungimento dei 2 mesi di età. 9,11  

 

Il tuo gatto presenta dei codici di comportamento molto eterogenei dettati dalla sua natura, ma seguendo il giusto approccio passo per passo, riuscirai a farlo stare più tranquillo in casa. Offrendogli un ambiente sufficientemente stimolante dove abbia la possibilità di esprimersi in modo libero e sicuro, e fornendogli le cure necessarie a garantirgli il suo benessere, ti guadagnerai la sua fiducia ed avrai un gatto equilibrato.

Fonti consultate:

1. Vogt AH, Rodan I, Brown M, esperti felini e autori su Feline Life Stage Guidelines e su Journal of Feline Medicine.
2. Duffy DL, de Moura RTD, Serpell, ricercatori felini e autori di Development and evaluation of the Fe-BARQ: A new survey instrument for measuring behavior in domestic cats.
3. Strickler BL, Shull EA, etologi e autori di “An owner survey of toys, activities, and behavior problems in indoor cats” en Journal of Veterinary Behavior.
4. Heath SE, 2005. Behaviour problems and welfare. In: Rochlitz I (ed). The welfare of cats. Springer, Dordrecht, The Netherlands, pp 91–118.
5. Bradshaw JWS, Casey RA, Brown SL, 2012. Behavioural development. The Behaviour of the Domestic Cat.  CAB International, Wallingford, pp. 63–90.
6. West MJ, 1974. Social play in the domestic cat. American Zoologist 14, 427-436. 
7. Caro, TM, 1981. Predatory behaviour and social play in kittens. Behaviour 76, 1–24
8. Bateson P, Barrett P, 1978. The development of play in cats. Behaviour, 66 (1-2), 106-120. 
9. Mendoza DL, Ramirez JM, 1987. Play in kittens (Felis domesticus) and its association with cohesion and aggression. Bulletin of the Psychonomic Society 25, 27–30.
10. Smit M, Corner-Thomas RA, Weidgraaf K, Thomas DG, 2022. Association of age and body condition with physical activity of domestic cats (Felis catus). Applied Animal Behaviour Science, 248, 105584.
11. Martin P, Bateson P, 1985. The ontogeny of locomotor play behaviour in the domestic cat. Animal Behaviour 33, 502-510.

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