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Come influisce il caldo nei gatti? Come influisce il caldo nei gatti?

Patricia Cantero Campos Veterinaria laureata presso l’Università di León
Pubblicazione: 21/07/23
Come influisce il caldo nei gatti?

Quando parliamo degli effetti del caldo sugli animali, il primo pensiero che viene in mente è quello di un cane che ansima. Tuttavia, non dimentichiamoci che anche altri animali soffrono il caldo, come i conigli, i porcellini d’India o i gatti. In questo articolo scoprirai come il calore influisce sui gatti e sulle loro caratteristiche.

Come regolano la temperatura i gatti?

I gatti sono mammiferi che hanno una temperatura compresa tra i 37,5 e i 39,5°C1 e per questo sono animali omeotermi. La differenza di temperatura varia a seconda dell’attività, del metabolismo e delle esigenze del gatto.

Il modo migliore per misurare la temperatura del gatto è per via rettale, anche se non è il metodo che preferiscono; tuttavia, così si riesce a determinare con precisione la temperatura corporea. Solitamente i gatti hanno una temperatura media più alta della nostra, per cui è normale pensare che possano avere la febbre.

La pelle, il sistema nervoso e l’ipotalamo sono i responsabili del rilevamento della temperatura attraverso diversi recettori specifici1. La loro funzione è quella di captare i cambiamenti di temperatura nell’ambiente e di innescare meccanismi di autoregolazione della temperatura, se necessario.

Per abbassare la loro temperatura corporea, i gatti non sudano come noi; hanno invece delle piccole ghiandole sui cuscinetti di tutte e quattro le zampe che, quando fa molto caldo, rilasciano del liquido e si inumidiscono per acclimatarsi. Inoltre, si leccano il corpo per disperdere il calore in eccesso anche se talvolta questa pratica diventa eccessiva.

Infine, in casi di caldo estremo, i gatti possono ansimare. Questa azione normalmente la fanno i cani, perché è un comportamento tipico per combattere le giornate più intense; ma se vedi il tuo  amico felino tirare fuori la lingua, tienilo sotto controllo perché potrebbe non essere il caldo la causa: può essere una conseguenza di alcune patologie, quali condizioni respiratorie e asma felina2, malattie cardiovascolari e anemia3 oppure stress.

Effetto del caldo nei gatti

Con l'arrivo della stagione calda, l'esposizione al sole diventa più frequente. I raggi solari si ripercuotono direttamente sulla pelle del gatto e, se l'esposizione è eccessiva, può provocare ustioni di varia gravità. Il colore del mantello del gatto gioca un ruolo fondamentale nel determinare quale area è più probabile che venga colpita dal sole. Ad esempio, i gatti dal pelo chiaro saranno colpiti maggiormente a livello cutaneo, mentre quelli dal pelo più scuro o nero assorbiranno più luce facendo aumentare la loro temperatura corporea più del normale. Se poi il tuo gatto ha modo di uscire all’esterno, potrebbe avere ulteriori problemi ai cuscinetti, a causa della superficie dell’asfalto che diventa bollente nella stagione estiva, soprattutto nelle ore più calde della giornata, causando eventuali ustioni.

I gatti anziani sono più sensibili alle alterazioni della temperatura corporea perché la loro capacità di termoregolazione non è la stessa di un gatto giovane. Allo stesso modo, i gatti affetti da obesità o da malattie cardiovascolari risentono di più del caldo.

Nonostante il colpo di calore sia più comunemente associato ai cani, anche i gatti possono soffrirne. Si tratta di un processo dove l'animale non è in grado di dissipare il calore accumulato a causa della costante esposizione alle alte temperature. Nel peggiore dei casi, il corpo del felino può raggiungere i 41°C4, provocando debolezza, mancanza di equilibrio, apatia, vomito e diarrea.

Infine, occorre tenere presente che esistono razze di gatti con una conformazione della testa particolare; ad esempio quelli con un muso molto corto, come i Persiani e le razze Esotiche, tendono ad avere problemi respiratori e il caldo può davvero destabilizzarli.

Prevenzione e controllo

Va innanzitutto chiarito che, in base alle loro abitudini e ai loro comportamenti, i gatti possono essere classificati come da outdoor o indoor. Un gatto è considerato da esterno quando ha libero accesso all'aria aperta, mentre un gatto da interno è quello che trascorre la giornata al chiuso in un ambiente controllato. Questa distinzione è importante perché i meccanismi di prevenzione del calore possono variare a seconda dell'ambiente in cui il gatto vive.

È fondamentale avere a disposizione acqua fresca durante tutto il giorno per mantenere una buona idratazione. I gatti amano l'acqua corrente, quindi una soluzione potrebbe essere quella di posizionare delle fontanelle che forniscano sempre acqua pulita. Se il tuo gatto ha accesso all'esterno, disponi più fontanelle per casa, così da evitare che rimanga senza acqua quando non sei presente.

Anche se di solito i gatti non amano il contatto con l'acqua, quando iniziano ad ansimare significa che stanno soffrendo molto il caldo. Ecco perché in questi casi è essenziale bagnare le zone con meno pelo per abbassare la loro temperatura corporea. Aiutalo poi con la spazzolatura quotidiana del pelo rimuovendo quello in eccesso e favorendo il giusto equilibrio della sua temperatura corporea.

Controlla sempre le zone della casa più esposte al sole creando zone d’ombra come riparo. Per i gatti che vivono all'aperto esistono protezioni solari specifiche per proteggere la pelle e i cuscinetti avendo cura di non entrare in contatto con una superficie bollente. Ricorda anche di pulire e idratare le sue zampe abitualmente.

E nei casi in cui il tuo gatto soffra di un colpo di calore, recati subito dal veterinario perché nella maggior parte dei casi necessitano di un trattamento con fluidoterapia e farmaci per via endovenosa per stare meglio.

Per concludere

Anche se i gatti normalmente vivono in casa e in ambiente controllato, capita che possano subire le conseguenze del caldo intenso. È importante quindi sapere come prevenire questi problemi, in modo che il nostro amico baffuto possa affrontare i periodi più caldi nel miglior modo possibile.

Bibliografia consultata:

1. Cunningham JG y Klein BG. Termorregulación. En: Cunningham JG y Klein BG. Fisiología Veterinaria. 4ª edición. Elselvier; 2009. pp. 634-655.
2. Celedón JC et al. Exposure to cat allergen, maternal history of asthma, and wheezing in first 5 years of life. The Lancet; 2002. 360(9335). pp. 781-782 Disponible en:  https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0140673602099063.
3. Block CL y Kraus MS. Approach to diagnosis and treatment of feline cardiac emergencies. En: Drobatz KJ et al. Feline emergency and critical care medicine. Wiley Blackwell, 2nd Edition. pp. 143-151.
4. Bruchim Y. et al. Pathophysiology of heatstroke in dogs – revisied. Temperature; 2017. 4(4). pp. 356-370. Disponible en: https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/23328940.2017.1367457.

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