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Adottare un cane: come abituarlo alla nuova casa? Adottare un cane: come abituarlo alla nuova casa?

Gabriella Tami Dottorato in Medicina Veterinaria e Master in Etologia
Pubblicazione: 07/06/23
Adottare un cane: come abituarlo alla nuova casa?

Stai pensando di adottare un cane e ti stai chiedendo come accoglierlo al meglio in casa? Non preoccuparti, perché in questo articolo ti diamo alcuni utili e pratici consigli per aiutare il tuo nuovo amico a quattro zampe e farlo sentire davvero a suo agio.

Cerca informazioni sul tuo nuovo cane

Chiedi informazioni sul suo comportamento alla famiglia che lo accoglieva prima e cerca di capire alcune abitudini come gli orari, i gusti, il cibo che mangia e anche il “vocabolario” di gesti e parole che il cane ha già appreso. Queste informazioni possono essere un buon punto di partenza per la relazione e aiutarlo a adattarsi gradualmente alla nuova realtà. Se lo stai adottando tramite un rifugio, il personale può darti informazioni importanti sulla storia, il temperamento, lo stato di salute… Tieni presente che l’ambiente ha una grande influenza sul suo comportamento e una volta a casa potresti scoprire alcune sfumature di carattere che ancora non avevi visto al rifugio1

Solo aspettative realistiche

Vivere con un cane può essere un’esperienza meravigliosa da molti punti di vista, ma questo non significa che non esistano alcune responsabilità e compiti da tenere a mente fin dall’inizio2. Adottare un cane significa prendersi cura dei suoi bisogni fisici ed emotivi, mantenerlo in condizioni igieniche adeguate, occuparsi della sua salute e della sua educazione… in breve, dedicarsi al suo benessere. Avere le giuste aspettative è la chiave per un’adozione gratificante3,4

Prepara un kit di benvenuto

Per iniziare, avrai bisogno di una ciotola del cibo e una per l’acqua, una o più cucce, un collare o una pettorina, guinzaglio, giocattoli per lo svago, sacchettini per i bisogni, cibo e snack. Inoltre, man mano che vi conoscerete ti renderai conto di altre cose necessarie per il suo benessere.

Prepara la casa per il suo arrivo

Dai un’occhiata a casa tua e scova tutti gli oggetti potenzialmente pericolosi. Quindi sistemali in posti sicuri in modo che quando il tuo cucciolo o cane adulto entra in casa sia prottto e possa spostarsi in libertà. Piante tossiche, cibi dannosi, rifiuti, prodotti per la pulizia, cavi elettrici sono alcuni esempi di oggetti che bisogna tenere fuori dalla portata del cane. Lo stesso vale per quelli particolarmente delicati o a cui sei affezionato così da evitare che vengano distrutti, perché nel vederli a terra potrebbe scambiarli per un giocattolo; può succedere che cadano perché corre dappertutto in preda al panico o mentre ti viene incontro per salutarti. Se non è possibile tenere un oggetto in un luogo sicuro, posiziona una barriera per impedire al cane di avvicinarsi. 

Inoltre, limitare l’accesso a determinati punti della casa, soprattutto in quelle molto grandi, favorisce l’adattamento in modo graduale.

Questo è anche il miglior momento per decidere se non volete che il cane abbia accesso ad alcune parti della casa, come la cucina o stanze particolari. È preferibile pianificare fin dall’inizio il divieto a questi spazi, piuttosto che decidere man mano.

Mostrati tranquilo fintanto che si adatta

Nelle settimane a venire getterete le basi della vostra relazione e, man mano che vi conoscete meglio, il tuo cane inizierà a adattarsi alla sua nuova realtà. In questa fase, cerca di proteggerlo dalle situazioni di stress offrendo loro momenti di svago, come passeggiate e sessioni di gioco, in solitaria e in compagnia. È importante agire in questo modo, soprattutto nei primi giorni: adottare un atteggiamento ottimista lo aiuterà a concentrarsi sulle cose positive e a facilitare il suo adattamento.

Andare per gradi è importante anche per le interazioni con te e con gli altri membri della famiglia. Anche se non vedi l’ora di legare, non avere fretta e lascia che sia il tuo cane a prendere l’iniziativa. Ad esempio, invece di andare direttamente da lui, chiamalo a breve distanza e lascia che sia lui ad avvicinarsi; oppure mostrati disponibile al contatto fisico: se non sembra interessato, rispetta questa sua decisione; se lo vedi disponibile, accarezzalo brevemente e poi allontanati un po’, così da avere la certezza che voglia altre coccole.


In breve, rimani paziente
e introduci il cane in
modo graduale alle
diverse situazioni,
senza forzare i tempi
e dandogli la possibilità
di "dire di no".

Pianifica le presentazioni con i “piccoli” di casa

Se vivi con altri cani o gatti, pensa a come fare le giuste presentazioni, in modo progressivo. La prima impressione è importante così come la sicurezza di tutti i componenti: coinvolgi tutti in modo sereno. Evita qualsiasi motivo di competizione o conflitto e presta attenzione alle interazioni.

Fai lo stesso anche con i bambini: solo così è possibile tenere sotto controllo la situazione tra cane e bimbo e distendere le tensioni, favorendo approcci adeguati. In ogni caso, mantieni monitorata la situazione con una costante supervisione.

Introduci la sua nuova dieta in modo graduale

Se stai pensando di cambiare il suo piano alimentare, cerca di farlo gradualmente nell’arco di 1, massimo 2 settimane. In questi giorni, unisci le due tipologie di cibo, aumentando la quantità di quello nuovo e riducendo quello vecchio con il passare dei giorni. 

Una transizione graduale riduce il rischio di disturbi gastrointestinali. Allo stesso modo, non avere fretta di modificare la sua dieta: lo stress legato al cambiamento di vita può temporaneamente rovinare il suo appetito5 e se non apprezza il nuovo cibo non riuscirai a capire se è una questione di gusti o di stress.

Abbi pazienza e sii chiaro fin da subito

Stabilisci fin dall’inizio una routine di pasti, uscite e attività. Soprattutto perché, in questa fase, l’organizzazione e la preparazione del posto possono facilitare l’adattamento del tuo cane. Man mano che si adatta alle nuove abitudini, noterai come imparerà a capire quando è arrivato il momento di mangiare o di uscire per una passeggiata.

Definisci fin dall’inizio il comportamento che dovrebbe adottare, ma abbi pazienza: il suo passato gli ha insegnato alcune regole che potrebbero essere “in conflitto” con quelle che vuoi impartirgli. Approcciati con gentilezza su quali sono i comportamenti da imparare, premiando i suoi sforzi. Evita le punizioni fisiche o verbali come strumento educativo: gli stimoli spiacevoli per un buon comportamento non portano a un cane più educato e può avere delle conseguenze6. Infatti, può essere controproducente quando l’obiettivo è quello di costruire la fiducia del cane. Inoltre, può insorgere uno stato di ansia che può portare a comportamenti problematici6

Preferisci invece snack, giocattoli, apprezzamenti verbali o carezze per addestrarlo (a seconda delle preferenze del cane e dello scopo dell’addestramento): è il modo migliore per costruire un rapporto basato sulla fiducia. Ricorda che l’addestramento del cane non serve solo a educarlo, ma è un modo per dargli stimoli fisici e mentali, costruire la fiducia del cane, rafforzare il legame e migliorare la comunicazione.

Rivolgiti a professionisti che possano aiutarti

A volte lo stress dell’adozione può provocare problemi di salute1. Fissare un appuntamento con un professionista del comportamento animale può fare la differenza se vuoi instaurare una buona convivenza con il tuo cane7,8. Quindi, un’équipe veterinaria composta da etologo, addestratore cinofilo e anche un toelettatore può farti risparmiare tempo e stress.

Inoltre, quando si tratta di correggere il comportamento, è consigliabile cercare aiuto prima che si manifestino i problemi: infatti, è possibile chiedere consiglio quando stai ancora valutando di adottare un cane, soprattutto se in famiglia ci sono bambini o vivi con altri animali. Ricorrere all’aiuto di un esperto quando hai appena adottato il tuo cane o si sta adattando alla nuova casa è corretto. Potresti avere dei dubbi e, prima di chiedere parere ad altri padroni o reperire informazioni da internet, è meglio rivolgersi a un professionista per una consulenza personalizzata.


Posso cambiare il nome al mio cane?

Certamente. È importante farlo nel modo corretto.

Se il cane ha già un nome e risponde rapidamente, puoi continuare a usarlo per accelerare il processo. In questo caso, l’esercizio consiste nel pronunciare il nome che hai scelto, seguito dal suo vecchio nome e poi premiarlo nel momento esatto in cui il cane vi presta attenzione. Se continuerai a fare così, arriverà il momento in cui il tuo cane anticiperà i tuoi segnali e ti guarderà non appena sentirà il nuovo nome.

Può capitare che il cane, pur avendo un nome, non riesca a riconoscerlo. In questo caso, bisogna ricominciare da zero, pronunciando il suo nuovo nome in modo “attraente” usando un tono di voce crescente o facendo un piccolo rumore per attirare la sua attenzione. Nel momento in cui il cane gira la testa verso di te è il momento di premiarlo con una piccola ricompensa.

È chiaro che tutti questi esercizi richiedono un ambiente privo di distrazioni e solo quando il suo nome è diventato speciale per il tuo cane, puoi continuare a fare pratica in posti più “complessi”.


Prenditi del tempo per conoscerlo meglio e assaporare ogni istante

Scopri quali sono i suoi giocattoli preferiti, se preferisce il mare o la montagna, se gli piace giocare con altri cani, ecc… Ogni cane è diverso e solo andando a piccoli passi riesci a scoprire i suoi gusti. Inoltre, intanto che il legame si rafforza, potrebbe appassionarsi a nuovi hobby che finora non aveva esplorato. E lo stesso vale per te.

Adottare un cane può essere un’esperienza unica sia per te che per il tuo cane. La pazienza e un ambiente sicuro dove il cane ha modo di soddisfare i suoi bisogni e vivere momenti piacevoli, sarà fondamentale per prendersi cura del suo umore e gettare le basi per una relazione soddisfacente. Adesso tocca a te!    

Bibliografia consultata:

1. Reider, L. M. (2015). Adopter support: Using postadoption programs to maximize adoption success. Animal behavior for shelter veterinarians and staff, 292-357.
2. Diesel, G., Pfeiffer, D. U., & Brodbelt, D. (2008). Factors affecting the success of rehoming dogs in the UK during 2005. Preventive veterinary medicine, 84(3-4), 228-241.
3. Scott, S., Jong, E., McArthur, M., & Hazel, S. J. (2018). Follow-up surveys of people who have adopted dogs and cats from an Australian shelter. Applied Animal Behaviour Science, 201, 40-45.
4. Kidd, A. H., Kidd, R. M., & George, C. C. (1992). Successful and unsuccessful pet adoptions. Psychological Reports, 70(2), 547-561.
5. Chanvin, A., Chastant-Maillard, S., Deputte, B., Thoumire, S., Halter, S., Bedossa, T., Belkir, S., & Reynaud, K. (2013). Long-term follow-up of adaptiveness of laboratory beagles adopted as home pets. En 12. Felasa Secal congress (Vol. 52, p. 385). American Association for Laboratory Animal Science.
6. Hiby, E. F., Rooney, N. J., & Bradshaw, J. W. S. (2004). Dog training methods: their use, effectiveness and interaction with behaviour and welfare. Animal welfare, 13(1), 63-69.
7. Patronek, G. J., Glickman, L. T., Beck, A. M., McCabe, G. P., & Ecker, C. (1996). Risk factors for relinquishment of dogs to an animal shelter. Journal of the American Veterinary Medical Association, 209, 572–581.
8. Marston, L. C., Bennett, P. C., & Coleman, G. J. (2004). What happens to shelter dogs? An analysis of data for 1 year from three Australian shelters. Journal of Applied Animal Welfare Science, 7(1), 27-47.

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