Solitamente si adotta un gatto quando ha circa 2 o 3 mesi. Ma ci sono delle situazioni in cui il gattino è nato da pochi giorni, come in caso di una cucciolata o di un gatto trovato orfano.
Nel primo caso, sarà la sua mamma a occuparsene: quello che puoi fare è prenderti cura di mamma gatta e dare un occhio ai cuccioli per capire quando dividerli e modificare la loro sfera sociale.
Nel secondo caso invece, dovrai accudire tu il gattino che hai trovato: tienilo al caldo, nutrilo, puliscilo, stimolalo a fare i bisogni e seguilo nelle tappe fondamentali della sua crescita.
In ogni caso, seguire un micio fin dai primi giorni di vita è un’esperienza indelebile che ti aiuterà a stringere un legame molto speciale.
Prendersi cura del micio durante le prime 2 settimane di vita
I gattini nascono ciechi e nelle prime due settimane non sono in grado di regolare la temperatura del corpo, fare pipì o popò da soli, pulirsi o anche muoversi.
In generale, i gatti sono animali che dormono molto e ancora di più quando ancora piccolini: passano circa l’80% della loro giornata a dormire! La dieta di un gattino è interamente a base di latte e dipende completamente dalla mamma (o da te).

In questa fase, accudisci con attenzione il tuo micio:

Prepara il suo spazio di comfort
Se il tuo gatto ha partorito in casa, significa che un paio di settimane prima del parto avevi già disposto tutto per la sua tranquillità, lontano da fonti di stress, e da altri gatti con cui non va d’accordo. Per il suo comfort, sistema un lettino con bordi alti, come una cassetta oppure usa il suo trasportino. Metti all’interno delle coperte in modo da non disperdere il calore e preferisci un tessuto in pile. Per una maggiore igiene, puoi rivestire la cuccia di materiale monouso, come la carta assorbente per una sostituzione più semplice. Avrai così preparato il posto ideale per far partorire il tuo gatto e ospitare i cucciolini nelle prime settimane di vita.
Invece, se hai trovato un gattino per strada, ci sono alcune raccomandazioni da seguire:
- Scegli un posto al caldo, tranquillo e al riparo: se in casa ci sono altri animali o bimbi piccoli, controlla che non lo disturbino o gli facciano del male. Per le prime settimane il tuo micio rimarrà fermo, ma è meglio lasciarlo protetto all’interno di un lettino provvisto di bordi.

- Posiziona un lettino o una scatola con delle coperte. La prima cosa da fare è mantenere il tuo micio al caldo: se mamma gatta fosse con lui, il calore del corpo gli avrebbe dato il comfort necessario. Senza di lei, è importante mettere un cuscinetto caldo o una borsa dell’acqua sotto la coperta, della giusta temperatura. Controlla spesso che il supporto non si raffreddi. Inoltre, non deve mai stare a contatto diretto con il tuo micio così lui ha modo di spostarsi da solo. Se la coperta o il rivestimento si bagnano, è necessario cambiarli: da bagnato, rischia di prendersi un brutto raffreddore.
Nutrirlo nel modo giusto
La migliore alimentazione per un micio nelle sue prime settimane di vita è il latte materno, ma può capitare che la madre non sia presente. In questo caso, l’ideale è procurarsi del latte specifico per gattini. Vietato latte vaccino o di altra tipologia.
Sapere quale alimento somministrare è importante quanto sapere come darglielo. Per un micio di circa 2 settimane, il momento della pappa arriva ogni 2-3 ore, sia di giorno che di notte, e per ogni poppata sono necessari latte caldo (a circa 38°), un biberon, un panno e tanta pazienza. Al momento della poppata, il micio deve stare nella stessa posizione come se fosse allattato dalla mamma: prono e con la testa leggermente sollevata. Una salvietta sotto il suo corpo facilita la posizione: avrà la sensazione di essere a contatto con il ventre materno, muovendo ritmicamente le zampette su di esso. Fate attenzione! Posizionarlo con la pancia in giù mentre mangia non va bene: potrebbe soffocare. Quindi, una volta posizionato per bene, il tuo compito è tenere il biberon inclinato a 45° e lasciare il gattino mangiare con i suoi tempi.

L'igiene del tuo micio
Prima di compiere le 3 settimane di vita, i gattini non sono ancora in grado di fare i bisogni in autonomia: è la mamma che stimola le zone genitali e anali. Se però mamma gatta non c’è, dovrai occupartene tu.
Massaggia delicatamente l’addome e le parti intime con una garza leggermente umida per stimolare la minzione e la defecazione dopo ogni pasto. Così, il tuo micio riuscirà a urinare regolarmente ed espellere le feci una volta al giorno.
Se hai più di un gattino, fai attenzione che rimangano sempre asciutti perché lo sfregamento tra di loro può stimolare la pipì. Se succede, puliscili con una salvietta umida e asciugali delicatamente con un panno. Ricorda che se rimangono bagnati, possono raffreddarsi più facilmente.
Come prendersi cura del mio gatto dalla terza settimana di vita?
Dopo le due settimane, i gatti hanno cambiamenti molto evidenti: iniziano a mangiare da soli, riescono a controllare i loro bisogni e usare la lettiera, iniziano con la toelettatura, ad affilarsi le unghie, a muoversi sempre di più… saltare, correre, salire, giocare da soli o in compagnia sono tutte attività fondamentali per il suo sviluppo fisico. E intanto che scoprono le loro abilità motorie, anche i gattini rafforzano le abitudini sociali iniziando a familiarizzare con l’ambiente. L’importante è che i gattini riescano a stare in compagnia dei loro simili, di altri animali e anche di noi persone e che non abbiano problemi quando è il momento della spazzolatura o del taglio delle unghie…
Se si tratta di gatti orfani, alcune cure sono da continuare anche dopo le prime due settimane di vita. Come continuare a dargli calore, anche se ne avrà sempre meno bisogno e, fino al compimento della 3° settimana, è importante mantenere la routine della garza umida dopo i pasti.
Con o senza la sua mamma, in questa fase devi introdurre alcune nuove cure:
Accompagnare il tuo gattino nei primi giorni di vita sarà senza dubbio un’esperienza indimenticabile. Ora che sai di cosa ha bisogno, non ti resta che goderti ogni momento insieme a lui perché crescerà molto più velocemente di quanto immagini!
1. Bowen J, Heath S, 2005. Behaviour problems in small animals: practical advice for the veterinary team. Elsevier Saunders. Philadephia.
2. Atkinson T, 2018. Practical feline behaviour. Understanding cat behaviour and improving welfare. CABI. Wallingford, Oxfordshire.