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Cosa fare se il mio cane non si adatta alla sua nuova casa?

Gabriella Tami - Dottoresa in Medicina Veterinaria e Master in Etologia

Gabriella Tami · Dottoresa in Medicina Veterinaria e Master in Etologia

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Pubblicato il 12.11.2024 · Modificato il 12.11.2024
Cosa fare se il mio cane non si adatta alla sua nuova casa? Cosa fare se il mio cane non si adatta alla sua nuova casa?
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Ogni cane è un mondo e, nonostante alcuni si adattino molto rapidamente alla loro nuova vita, per altri tutto ciò può risultare un po' più faticoso. Sono infatti molti i fattori che influiscono su questo processo. Vediamo di seguito cosa può succedere durante il processo di adattamento di un cane alla sua nuova dimora. 

A cosa deve adattarsi?

Il processo di adozione può provocare in un cane una serie di cambiamenti a livello ormonale, fisiologico e comportamentale che hanno lo scopo di facilitarne l'adattamento alla nuova realtà2,3.

Le situazioni potenzialmente stressanti a cui può essere esposto il cane sono diverse e, ad accezione di quelle che rappresentano una reale minaccia per la sua sopravvivenza, ogni cane può reagire a stimoli differenti14.

Cane steso a terra

In genere, ma non sempre, risultano stressanti il nuovo ambiente, il contatto con persone sconosciute, l'eventuale presenza di altri animali, la routine alterata ecc. Molte delle situazioni potenzialmente stressanti per un cane possono risultare tali perché:

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Gli risultano sconosciute7. Ad es. nella sua nuova famiglia ci sono bambini e non ne ha mai visto uno prima. Prima di capire che può rilassarsi in loro presenza (se effettivamente non c'è nessun pericolo e può farlo), il suo corpo reagisce con una risposta allo stress.

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Il cane conserva un cattivo ricordo7. Ad es. nella sua nuova famiglia ci sono bambini e, nella sua vita precedente, il cane ha avuto brutte esperienze con bambini di età simile.

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Sono causa di dolore, malessere fisico o disagio2,4. Un contesto inadeguato dal punto di vista ambientale (ad es. il calore) può essere stressante, ma può esserlo anche una patologia per il cane che ne è affetto.

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Frustrano le sue aspettative16.

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Per un qualche motivo, lo spaventano. Ad es. rumori forti, non poter muoversi liberamente4.

Quanto tempo può impiegarci per adattarsi?

La maggior parte dei cani ci impiega meno di due settimane. Ciononostante, per altri possono essere necessari perfino due mesi1.

  • Il temperamento del cane è fondamentale nella rapidità con cui riesce ad adattarsi. I cani può timorosi sono quelli che possono avere maggiori difficoltà5.
  • Il modo in cui il cane è esposto alle diverse situazioni influirà sulla sua reazione. Ad es. una cosa è che riesca ad arrivare a rilassarsi dopo una situazione stressante, mentre un'altra cosa è quando le situazioni stressanti si verificano senza pausa9
Cane sdraiato sul divano

Tentare di prevedere l'arrivo imminente di una situazione stressante, e poter evitarla, sono aspetti importanti che determineranno la reazione del cane e influiranno sulla rapidità di adattamento14.

Sapevi che...?

Molti cani possono dormire male le prime notti dopo essere arrivati nella nuova famiglia, specialmente quando si tratta di cani di taglia piccola23, che possono presentare caratteristiche diverse rispetto ad altri di taglia più grande. 

Questo accade anche nei cuccioli di poche settimane di vita che, oltre a tutte le novità del nuovo contesto, devono oltretutto gestire lo stress della separazione dalla madre6.

L'espressione "luna di miele" ti suona familiare durante il periodo di adattamento di un cane?20.

Questa espressione suggerisce che, mentre si adatta, il cane potrebbe mostrare un comportamento differente da quello che avrà una volta perfettamente integrato. Ad es. inizialmente potrebbe non abbaiare quando suona il campanello, ma inizierà a farlo una volta ambientatosi.

Sapevi che...?

Il processo di adattamento dei cani che entrano in un rifugio è più studiato rispetto a quello dei cani che trovano una famiglia. Durante la prima settimana, si registrano alcuni cambiamenti ormonali di breve durata associati alla risposta allo stress8,22. Un mese dopo l'arrivo al rifugio, vari indicatori fisiologici suggeriscono che il cane si è già adattato alla nuova realtà18.

Quando potrebbero sorgere problemi con l'adattamento?

In particolare, quando esiste una grande differenza tra il contesto in cui il cane ha vissuto fino all'adozione e la sua nuova casa. Ad es. un cane allevato in una casa grande e in campagna che viene adottato da una famiglia che vive in un appartamento o in città può sperimentare grandi difficoltà nel rilassarsi in mezzo a stimoli o situazioni che non risultano assolutamente familiari. I risultati delle sue difficoltà possono essere reazioni di paura e di aggressività difensiva19. Questo fattore ha un grande peso nei cani adottati già adulti, mentre un cucciolo adottato durante il processo di socializzazione (ossia, fino ai 3-4 mesi di vita) è più aperto alle nuove esperienze e può adattarsi più facilmente alle caratteristiche della sua nuova realtà10,21.

Cane con un gomitolo di lana

Nel caso in cui venga adottato un cane adulto, è altrettanto possibile che le sue precedenti abitudini entrino in conflitto con le nuove regole della casa e che creino difficoltà durante l'adattamento. Ad es. se viene da una casa in cui lo lasciavano salire sul divano, ma tu preferisci che usi il suo letto, potrebbero generarsi malintesi mentre adatta le sue aspettative alla nuova realtà. Al contrario, nel caso di un cucciolo che ha tutto da imparare, puoi aiutarlo dall'inizio a creare le aspettative corrette.

Quali sono i segnali di qualcosa che non va bene?

Se il cane sta avendo difficoltà nell'adattarsi al suo nuovo contesto, possono comparire segnali multipli che suggeriscono l'attivazione di una risposta da stress cronico, tra cui:

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Mostrarsi più irritabile e ansioso, avere meno voglia di giocare e perfino reagire in maniera aggressiva in certi contesti14.

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Esplorare meno il contesto e, in generale, ridurre il suo livello di attività.

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Sviluppare comportamenti ripetitivi Ad es. inseguirsi la coda o leccarsi insistentemente una parte del corpo15.

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Avere più appetito del normale, ma averne anche meno a seconda dei casi14.

Sapevi che...?

Sollevare una zampa anteriore è uno dei comportamenti che si osservano con frequenza nei cani esposti a situazioni di stress più o meno prolungate2.

Inoltre, lo stress cronico influisce negativamente sulle difese immunitarie del cane14, sulla sua capacità di apprendimento5 e sul suo stato d'animo14, peggiorandone le aspettative in situazioni nuove13 e riducendo il piacere di mangiare qualcosa di saporito11.

Sapevi che...?

Lo stress può "chiedere il conto" e contribuire allo sviluppo di vari problemi di salute, in particolare a livello digestivo, cutaneo e riproduttivo14.

Come hai visto, il periodo di adattamento è un momento molto importante. Per questo motivo, se noti una qualsiasi difficoltà, ci sono molti professionisti pronti per aiutarvi. Alcune indicazioni personalizzate sin dall'inizio possono essere fondamentali per porre le basi di una convivenza armoniosa12,17.

Probabilmente, il fatto di essere stato adottato è il meglio che gli sia potuto accadere, ma ciò non toglie che l'adozione richieda un periodo di adattamento prima che possa godersi i vantaggi della sua nuova vita.

Bibliografia consultata:

1. AHA (American Humane Association), 2013. Keeping Pets (Dogs and Cats) in Homes: A Three-Phase Retention Study. Phase II: Descriptive Study of Post-Adoption Retention in Six Shelters in Three U.S. Cities. American Humane Association, Denver 

2. Beerda, B., Schilder, M. B., Van Hooff, J. A. R. A. M., de Vries, H. W., & Mol, J. A. (2000). Behavioural and hormonal indicators of enduring environmental stress in dogs. Animal Welfare, 9(1), 49-62. 

3. Beerda, B., Schilder, M. B., Bernadina, W., Van Hooff, J. A., De Vries, H. W., & Mol, J. A. (1999). Chronic stress in dogs subjected to social and spatial restriction. II. Hormonal and immunological responses. Physiology & behavior, 66(2), 243-254. 

4. Beerda, B., Schilder, M. B., van Hooff, J. A., & de Vries, H. W. (1997). Manifestations of chronic and acute stress in dogs. Applied animal behaviour science, 52(3-4), 307-319. 

5. Blackwell, E. J., Bodnariu, A., Tyson, J., Bradshaw, J. W. S., & Casey, R. A. (2010). Rapid shaping of behaviour associated with high urinary cortisol in domestic dogs. Applied animal behaviour science, 124(3-4), 113-120. 

6. Gaultier, E., Bonnafous, L., Vienet‐Legué, D., Falewee, C., Bougrat, L., Lafont‐Lecuelle, C., & Pageat, P. (2008). Efficacy of dog‐appeasing pheromone in reducing stress associated with social isolation in newly adopted puppies. Veterinary Record, 163(3), 73-80. 

7. Gray, J. A. (1987). The psychology of fear and stress (Vol. 5). CUP Archive. 

8. Hennessy, M. B., Davis, H. N., Williams, M. T., Mellott, C., & Douglas, C. W. (1997). Plasma cortisol levels of dogs at a county animal shelter. Physiology & behavior, 62(3), 485-490.  

9. Herman, J. P. (2013). Neural control of chronic stress adaptation. Frontiers in behavioral neuroscience, 7, 61. 

10. Lopes, B., Alves, J., Santos, A., & Pereira, G. D. G. (2015). Effect of a stimulating environment during the socialization period on the performance of adult police working dogs. Journal of Veterinary Behavior, 10(3), 199-203. 

11. Luna, D., Carrasco, C., Álvarez, D., González, C., Egaña, J. I., & Figueroa, J. (2020). Exploring Anhedonia in Kennelled Dogs: Could Coping Styles Affect Hedonic Preferences for Sweet and Umami Flavours?. Animals, 10(11), 2087. 

12. Marston, L. C., Bennett, P. C., & Coleman, G. J. (2004). What happens to shelter dogs? An analysis of data for 1 year from three Australian shelters. Journal of Applied Animal Welfare Science, 7(1), 27-47. 

13. Mendl, M., Brooks, J., Basse, C., Burman, O., Paul, E., Blackwell, E., & Casey, R. (2010). Dogs showing separation-related behaviour exhibit a ‘pessimistic’cognitive bias. Current Biology, 20(19), R839-R840. 

14. Mills, D., Karagiannis, C., & Zulch, H. (2014). Stress—its effects on health and behavior: a guide for practitioners. Veterinary Clinics: Small Animal Practice, 44(3), 525-541. 

15. Mills, D., & Luescher, A. (2008). Veterinary and pharmacological approaches to abnormal behaviour. Stereotypic animal behaviour: fundamentals and applications to welfare. Wallingford, Oxon, UK: CABI, 286-324. 

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17. Patronek, G. J., Glickman, L. T., Beck, A. M., McCabe, G. P., & Ecker, C. (1996). Risk factors for relinquishment of dogs to an animal shelter. Journal of the American Veterinary Medical Association, 209, 572–581. 

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19. Sacchettino, L., Gatta, C., Chirico, A., Avallone, L., Napolitano, F., & d’Angelo, D. (2023). Puppies Raised during the COVID-19 Lockdown Showed Fearful and Aggressive Behaviors in Adulthood: An Italian Survey. Veterinary Sciences, 10(3), 198. 

20. Scarlett, J., Campagna, M., & Houpt, K. A. (2007). Aggressive behavior in adopted dogs that passed a temperament test. Applied Animal Behaviour Science, 106(1-3), 85-95. 

21. Sforzini, E., Michelazzi, M., Spada, E., Ricci, C., Carenzi, C., Milani, S., Luzi, F., & Verga, M. (2009). Evaluation of young and adult dogs' reactivity. Journal of Veterinary Behavior, 4(1), 3-10. 

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23. van der Laan, J. E., Vinke, C. M., van der Borg, J. A. M., & Arndt, S. S. (2021). Restless nights? Nocturnal activity as a useful indicator of adaptability of shelter housed dogs. Applied Animal Behaviour Science, 241, 105377.